MAGLIONE Agostino.

Agostino Maglione nasce a Laigueglia il 20 giugno del 1744 figlio di Giovanni Battista di Antonio. Della madre conosciamo purtroppo il solo nome di battesimo, Chiarina. Aveva un fratello di nome Gio Antonio (morirà nel 1794) come il nonno e una sorella Martina che andrà in sposa a Lorenzo Preve "Il Canosso".

Si sposa con Bianchinetta Preve, figlia di Marco che gli darà ben 5 figli, i quali nasceranno tutti a Laigueglia. Il primogenito si presume sia stato Luigi, che è anche l'unico di cui sappiamo la data di nascita nel 1787 che morirà purtroppo giovanissimo a soli 5 anni nel 1792. Di due figle femmine, Anna e Chiara sappiamo che sposeranno i fratelli Farrugia di Genova, come una terza sorella di cui ignoriamo il nome, ma che conosciamo il marito. Anch'esso genovese, Domenico Canale. Rimane un 5 figlio, Giovanni Antonio (porta il nome del nonno) erede designato e delfino di famiglia. Seguirà il padre a Genova nella sua carriera politica, lo troviamo infatti per esempio protagonista nell'organizzare insieme al padre la visita di Napoleone a Genova. 

Alla morte del padre, succederà alla guida dell'impresa di famiglia, ma non essendone all'altezza imprenditoriale avrà diversi tracolli finanziari perdendo ingenti capitali. Alla sua morte senza erede, l'eredità di famiglia, compreso il Palazzo Rosso di Laigueglia, passerà alle sorelle Anna e Chiara.

Esattamente 4 anni dopo nel 1750, il padre Giovanni Battista comperò il bastione centrale, che secondo alcune fonti stava andando in rovina, per demolirlo e costruirvi in riva al mare il suo palazzo. Dal forte colore rosso della sua facciata, prese subito il nome di Palazzo Rosso. Il cannone in bronzo di cui era dotato, sarà donato alla chiesa di san Matteo, il quale fuso con altre campane darà forma all'attuale campanone.

La vendita del bastione (era il più grande dei tre, sede del corpo di guardia) rinfocolò le polemiche con la Magnifica Comunità di Andora che ne rivendicava la comproprietà e non riconosceva alla Magnifica Università di Laigueglia il diritto di disporre della vendita del bastione stesso a suo piacimento.

Risiedeva già a Genova quando il 30 giugno del 1797 il negoziante (principalmente di grano, aveva immobili per più di 400.000 franchi) viene nominato nella Commissione straordinaria di governo. Così viene descritto all'epoca: "titolare di numerose cariche pubbliche, quindi riunienti in se i privilegi del potere economico e di quello politico. Banchiere e negociants, dunque cioè coloro che in certo senso avevano finanziato e alimentato lo sforzo bellico".

Appassionato d'arte e di pittura, nel suo palazzo di Genova (Nicolò Spinola, figlio di Maria Caterina Negrone e Francesco Maria Spinola, decide infatti di trasferire la sua residenza nel più sontuoso palazzo di Pellicceria (1732), dove soggiornerà con la moglie, Maddalena Doria. L’edificio di via San Luca venne così venduto al senatore Agostino Maglione, negoziante di Laigueglia, membro del Direttorio del governo repubblicano e Ministro dell’Interno della Repubblica Democratica. Nel 1819 passò a Chiara Maglione in Faruggia e destinato a casa da pigione con appartamenti e magazzini. Le ultime notizie risalgono al 1886, anno in cui verrà venduto a Lorenzo Picasso che lo destinò nell’omonimo Pio Lascito nel 1914 ) Nell'Ottocento la dimora appartiene al senatore Agostino Maglione, membro dell'attiva borghesia illuminista, alla cui discendenza si devono gli interventi di ristrutturazione e la divisione in appartamenti che hanno alterato le vesti cinquecentesche e la logica distributiva verticale originaria. Nel 1798 risulta già di proprietà di Agostino MAglione e di Cattaneo. Nel 1846 è ancora dei Farruggia.Nell'Estimo 1798 il palazzo, stimato 77.000 lire, è ripartito in cinque "appartamenti", quattro magazzini e quattro botteghe con accesso da piazza Pinelli e via San Luca. Ereditato da Chiara Maglione in Faruggia (1819), e affittato per abitazioni e magazzini (lato San Luca: di mode al primo ... Emerge nella vivace scena urbana del vico Dritto (via San Luca) in fondo al cannocchiale prospettico di via della ... 125; E. Pieracci, // palazzo di Nicolò Spinola a San Siro e i "rolli" dell'ospitalità. tra i vari quadri spiccava un'originale rappresentazione della Sacra Famiglia con figure a grandezza naturale dipinte dal maestro Valerio Castello principale esponente del barocco genovese.

Il 14 gennaio 1798 Napoleone nomina il Maglione insieme ad altri 4 membri nel Direttorio della Rep. Democratica Ligure.

Il 25 giugno 1800 su proposta del Ministro e Consigliere di Stato francese Dejean, il Maglione viene nominato nella Commissione Starordinaria di Governo insieme ad altri 6 membri con pieni poteri legislativi e di disegnare una nuova Costituzione. Restò in carica sino a luglio del 1802. 

Nel 1802 viene nominato Senatore della Repubblica Democratica Ligure.

Il 28 giugno 1802 entra in carica il nuovo governo di cui è Presidente del Magistrato dell'Interno.

Il 10 dicembre 1802 viene istituita una Commissione per i pubblici studi universitari da cui dipendeva tutta la pubblica istruzione della Repubblica. Il Maglione ne è il Presidente.

Nel 1803 ritroviamo il Maglione tra i 6 Senatori facenti parte del Magistrato Supremo. 

Tra i suoi compiti far parte di una commissione incaricata di raccogliere i nomi, ritratti, le statue ed altri monumenti meritevoli dell'antico stato di Genova.

Il 23 giugno 1805 viene nominato membro del Consiglio di Circondario di Porto Maurizio come Presidente. Viene indicato come ex Senatore e Ministro dell'Interno.

ll 24 febbraio 1806 viene eletto Deputato al Corpo legislativo Francese (sino al 1811) per il mandamento di Montenotte.

Il 15 luglio 1810 con rege Patenti dell'Imperatore Napoleone viene fatto Cavaliere della Legion d'Onore e Cavaliere dell'Impero Francese e il suo nome viene inserito nel libro d'oro della nobiltà.

Lo ritroviamo nel  1815 protagonista di una causa con il socio  Francesco Casanova contro il Capitano Emanuele Viscoso di cui avevano noleggiato il suo brigantino per un viaggio di affari da Messina. Con sentenza del 24 novembre 1815 in Regio Senato di Genova condannerà il "negoziante"  Maglione e Casanova al risarcimento danni nei confronti del Capitano.

Morirà a Laigueglia il 4 febbraio del 1819 a 74 anni.