LAIGUEGLIA, LANGUEGLIA, e LENGUEGLIA (Lingula, LiìUfuila ), com. nel mand. di Alassio, prov. e dioc. di Albenga , div. di Genova. Dipende dal senato di Genova, intend. prefett. ipot. di Albenga, insin. e posta di Alassio.

Questo paese sta sulla rada del capo Mele, in distanza di due miglia dal capo luogo di mandamento.

Nella direzione da borea ad ostro vi passa la strada provinciale che mette a Genova, ed accenna a Nizza marittima.

Dal lato di libeccio gli sta la valle d~Andora, le cui terre sono in gran parte possedute dai langueglini.

Il capo Mele distendesi due mila e più metri nel mare. Alla strada che vi è praticata , all'elevatezza di duecento metri sopra il livello del mare, soprastanno grandi pietre che minacciano di cadere dalla parte superiore del monte, il quale si unisce al colle onde Laigueglia è diviso da Andora. Per questo colle scorre la via comunale, che mette ad Andora. Per essa nel 1794 passò l'esercito di Francia, e l'Austriaco passovvi nel 1800.

In questo paese veggonsi alcuni fertili giardini, ma in generale il suolo è ingrato e poco produttivo. Non è che a forza d'incessanti lavori e d'industria che i villici poterono ridurvi a coltivazione le loro campagne, dalle quali per altro non ricavano che scarsi prodotti in olive , agrumi, uve e fichi di ottima qualità. Ma la natura compensò gli abitanti di questo comune formandovi una rada sicura e comoda. Traggono essi la loro principale ricchezza dal traffico e dalla pesca: molte navi sono impiegate al grande ed al piccolo cabotaggio di Laigueglia. Alcuni ardimentosi laigueglini vanno a stabilire il loro domicilio nelle principali piazze commerciali del mediterraneo, e vi fanno cospicui guadagni. Pochi marinai sono più abili e più coraggiosi di quelli di questo comune.

La pesca vi occupa moltissimi degli abitanti : essa produce 400 quintali metrici di pesci, di cui la più gran parte mandasi in Piemonte, e in altre contrade d'Italia, ove se ne fa il cambio con le derrate di prima necessità, di cui manca il loro paese.

La chiesa parrocchiale, sotto il titolo di s. Matteo apostolo, fu costrutta in forma di croce. E vasta e magnifica: può contenere dodici mila persone. Vi sono undici altari, tutti in marmo ; ed in marmo ne sono pure il pavimento ed il pergamo. Eccellente vi è l'organo: fra i pregevoli quadri che adornano questo superbo tempio, se ne distinguono due, cioè: s.Erasmo del valente Piola, e l'Assunzione di Maria Vergine, esimio lavoro del Cappucini. Nell'attiguo oratorio de'confratelli, si veggono un bellissimo altare marmoreo, ed un quadro del Piola, che rappresenta s. Maria Maddalena.

Il villaggio novera duecento case, cinquanta delle quali sono di discreta grandezza. Vi hanno varie piccole piazze: la principale, che trovasi nel centro, è di cento metri quadrati.

Nella comoda ed assai grande abitazione, che appartiene al dottore Badarò, esiste una scelta e copiosa biblioteca, e conservasi un ricco erbario già formato dal figliuolo del sopraccennato dottore, che morì a s. Paolo nel Brasile, ove era stato eletto a professore di botanica.

Un ospedale pei malati poveri del luogo può contenere dodici letti.

Nella scuola comunale s'insegnano i principii di lettura, scrittura, aritmetica, ed il catechismo.

Vi sono stabilite tre fiere, che durano tutte tre giorni: Li prima incomincia il 24 di febbrajo, la seconda il 10 di agosto, la terza il 21 di settembre. Quella di agosto quasi al tutto dicadde.

Vi risiede il capitano comandante l'artiglieria di costa nel circondario di ponente.

I langueglini sono assai robusti, perspicaci ed affaticanti.

Popolazione 1421.

Cenni storici. Già nel principio del secolo xu il borgo di Laigueglia era capo di un contado rurale compreso nell'urbana contea di Albenga. Un Anselmo de Quadraginta ne fu per conferma investito , ed il fu pure del castello, ed anche di Castellaro, e di Garlenda, per diploma dell'imperatore Federico I l'anno 1162; e questo diploma che gli diede ad un tempo i diritti di regalia imperiale, dice che un cosìsegnalato favore gli fu conceduto pro suis preclara servitiis.

Prima di quell'Anselmo già vi erano stati altri conti di Langueglia , siccome appare da una carta del 1130 citata dal Durandi : i quali conti tenevano molte castella nell'albengana contrada, ed anzi altre terre possedevano nelle contee d'Alba, d'Acqui e di Auriate.

Il ridetto Anselmo era del ramo de' signori di Quadraginta, luogo posto nell'auriatese contado, dal qual luogo avevano essi pigliato l'agnome. L'imperatore Federico II il 6 giugno 1226 confermò nella persona di Bonifacio figliuolo di lui il privilegio di Federico I.

Sul finire dello stesso secolo xn accadde un singolare avvenimento, che pose Laigueglia per un tempo sotto il dominio dei genovesi. Correva l'anno 1182, quando una gentildonna , Maria figliuola di Ottobuono degli Alberici, chc passava su questa terra per andarne sposa a Lanfranco Richieri di Nizza-Marittima, fu costretta a soffermarvisi d'ordine del cosi detto abate, magistrato popolare delle feste, e dei giuochi pubblici, affinchè si conformasse all'uso ivi invalso nell'ingresso della terra per riguardo del ricevimento delle spose.

Corse a Genova la notizia di questo fatto, che vi fu considerato come un oltraggio così grave, che i consoli, senza frapporre indugii, armarono gente per farne vendetta sui Langueglini, i quali furono allora compresi da così grande timore, che ad evitarne le disastrose conseguenze^ mandarono deputati a Genova per sommetterle il castello e tutto il paese.

Nel 1191 la repubblica ne investiva i Gandolfo d'Alassio, e Giacomo ed Oberto d'Albenga, e nel 1199 concedeva privilegii agli abitanti, ed ai loro signori; i quali privilegi i venivano da lei confermati nel 1223.

Nel 1434 furono compilati gli statuti civili e criminali del comune di Laigueglia, di cui si conserva una copia manuscritta negli archivi di corte.

Gli anzidetti feudatarii cedettero poi Castcllaro agli Spinola l'anno 1528, ed in fine fecero la vendita di Laigueglia stessa alla repubblica, che concedette agli abitantivarii privilegii, e singolarmente quello di reggersi secondo i loro municipali statuti.

Questi conti ebbero il luogo di Somano in retrofeudo dai signori di Dogliani, e lo tennero lungamente.

U casato de'Langueglia diede uomini illustri, fra i quali si notano :

Via ¥\Vippo governatore di Genova nel 1400, priore di Lombardia per l'ordine gerosolimitano:

-4feramo priore di Pisa, Barletta e Messina pell'anzidetto

ordine :

Giovanni Agostino, chierico regolare somasco, autore dello guerre de' genovesi contro Alfonso re d'Aragona.

Il borgo di Laigueglia fu capo di mandamento sino all'anno 1806, in cui venne unito a quello d'Alassio.

Sino al 1814 vistavano due batterie, Cuna e l'altra di cinque cannoni da 36, e di due mortai da bombe. Tra esse, eduna squadriglia inglese di quattro navi da guerra, in giugno del 1812 fuvvi per due giorni continui un forte cannoneggiamento, per cui le case del borgo vennero grandemente danneggiate. Di presente più non vi sono che due cannoni da ventiquattro, allogati sur una torre in vicinanza dell'abitato.