Delfino Antonio

Nasce a Laigueglia ad inizio del '700. Infatti qui si era trasferito il padre Pietro Maria dalla nativa Arenzano a fine '600. Lo troviamo infatti già nella nostra patria nel 1713 dove costruisce un leudo e qui il figlio Antonio fisserà la propria residenza. Per il suo lavoro girovagò per la liguria, ad esempio nel 1754 viene chiamato a Savona per stimare un pinco napoletano con il collega e maestro d'ascia Giacomo Baglietto.

Costruì nei cantieri navali laiguegliesi, un tempo molto floridi, la nota nave chiamata "Pinco della Madonna" che affrontò più volte la flotta turca.

Fu maestro del figlio, chiamato come il padre Pietro e del più noto Giacomo Biga, eroe laiguegliese. Nel 1807 in pieno periodo napoleonico fu costretto a trasferirsi con i suoi allievi a Genova per sovraintendere alla costruzione di altre navi da guerra così apprezzate da tutte le marinerie del mondo.

Legno genovese per eccellenza, il PINCO si affermò nella seconda metà del 1700, insieme alle Feluche ed ai Brigantini. Nave minore, ma con 100 tonnellate di portata e 300 tonn. di massima, veloce, manovriera, dotata di buone possibilità cannoniere difensive, a fondo piatto per spingersi anche su bassi fondali.

Le sue linee di scafo, un po' tozze, consentivano un'ottima tenuta al mare. La poppa è tondeggiante e termina con una cabina vetrata. Attrezzato con tre alberi, trinchetto inclinato sulla prora, ha due grandi vele latine al trinchetto ed alla maestra, ed una terza più piccola alla mezzana, utile in particolare in caso di tempo avverso. In situazioni di forte vento ha la possibilità di "arborare", cioè di sostituire le vele latine maggiori con vele quadre (trevi e gabbie) già predisposte ed abbozzate in coperta; una versatilità tutta mediterranea. La scialuppa di salvataggio era di solito trainata, anche per avere più spazio a bordo. Non raramente infatti il carico composto da botti veniva assicurato al bordo esterno della barca.

Con i PINCHI i Marinai genovesi affrontarono viaggi e commerci in Spagna, Portogallo, Fiandre, Arcipelago Greco, Asia Minore. In grado per armamento e manovrabilità di tenere testa ai Barbareschi, non poterono competere con i Vascelli inglesi per velocità e per potenza di fuoco. Dai primi anni del 1800 i PINCHI furono inesorabilmente vittime di quei Vascelli.